La dipendenza affettiva
Invece di una donna che ama qualcun altro tanto da soffrirne,
voglio essere una donna
che ama abbastanza se stessa
da non voler più soffrire.
Robin Norwood – Donne che amano troppo
La Dipendenza Affettiva può essere definita come una forma patologica di amore caratterizzata da una costante assenza di reciprocità all’interno della relazione di coppia, in cui uno dei due, nel 99% dei casi la donna, riveste il ruolo di donatore d’amore a senso unico, e vede nel legame con l’altro, spesso problematico o sfuggente, l’unica ragione della propria esistenza.
La dipendenza affettiva rientra nella più ampia categoria delle Nuove Dipendenze, che comprendono tutte quelle forme di dipendenza in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza chimica (droga, alcol, farmaci, ecc.), ma l’oggetto della dipendenza è rappresentato da comportamenti o attività che sono parte integrante della vita quotidiana, ad esempio come il gioco d’azzardo.
La continua ricerca d’amore ha tutte le caratteristiche della dipendenza da sostanze, tanto da condividerne alcuni aspetti fondamentali:
Ebbrezza:
la sensazione di piacere che il dipendente prova quando è con il partner, gli è indispensabile per stare bene e non riesce ad ottenerla in altri modi
Tolleranza:
il dipendente ricerca quantità di tempo sempre maggiori da dedicare al partner, riducendo sempre di più la propria autonomia e le relazioni con gli altri
Astinenza:
l’assenza del partner (per lavoro ad esempio) getta il dipendente in uno stato di allarme. Talvolta il bisogno della presenza fisica dell’altro è talmente forte che il dipendente sente di esistere solo quando il partner gli è vicino. Il partner è visto come l’unica fonte di gratificazione, le attività quotidiane sono trascurate e l’unica cosa importante è il tempo che si trascorre insieme.