È questa l’età in cui la socialità è al massimo perché finalmente i ragazzi diventano indipendenti dalla famiglia di origine, non sempre percepita dai giovani adulti come una risorsa. Questo paralizza e demotiva molti giovani e li costringe a lunghi periodi di indefinitezza e inconcludenza, caratterizzati da percorsi di studi interminabili o da continui cambiamenti che finiscono per esasperare il senso di instabilità.
Spesso, alla sofferenza per l’esperienza che si è vissuta o che si sta ancora vivendo, si aggiunge il timore del giudizio, il dubbio che nessuno possa davvero capire cosa si sta provando, di chi ci si possa fidare o che qualcuno possa davvero essere interessato ai loro problemi.
L’attività si svolge in gruppo. Le tematiche trattate sono:
- l’ansia da prestazione nel lavoro e nello studio e l’utilità di sbagliare
- la dipendenza o la difficoltà nelle relazioni e la capacità di sintonizzarsi con l’altro
- il timore del giudizio e la libertà di esprimersi
- il senso del vuoto e dell’incertezza e lo sviluppo di nuovi significati
- la fobia sociale, il superamento dell’isolamento e rafforzamento del senso di inclusione.